«Dopo la morte di mio padre ho preso maggiore coscienza delle mie responsabilità,
tirando avanti a testa bassa, non permettendo a questo evento doloroso di schiacciarmi.
Poco tempo dopo ho conosciuto Margherita, mia moglie, una donna per me eccezionale,
che mi ha donato due bambine: Rachele e Irene. Con Margherita, ho potuto portare
avanti questa avventura meravigliosa della Comunità perché, dopo la morte di Vincenzo
Muccioli, il Gruppo Valdinievole non ha più portato i ragazzi a San Patrignano.
Abbiamo costruito la nostra comunità, fondendo insieme quei valori e quelle esperienze
provate e vissute nei vari percorsi intrapresi, creando una realtà alternativa alle
classiche comunità terapeutiche; molti ragazzi, che spesso i vari Ser.T o altre
comunità davano per spacciati, da noi sono usciti definitivamente dal problema.
Ci sono ragazzi che provengono da paesi esteri (nord Europa e America) e sono in
aumento le richieste.
Nel 1993 abbiamo fondato una cooperativa sociale, che è quella che ci sostiene economicamente,
dove tutti i ragazzi inseriti hanno avuto problemi di tossicodipendenza, sia coloro
che lavorano in maniera permanente che temporanea. La nostra Cooperativa Sociale
ci permette di vivere autonomamente, nell'autodeterminazione, in autogestione. Solo
così è possibile portare avanti quello che è il nostro pensiero, senza dover chiedere
niente a nessuno e quindi senza aver "debiti vincolanti", senza dover fare compromessi».