Ciao, mi chiamo Gerardo e sono al Gruppo Valdinievole da quasi diciotto mesi.
La mia storia è molto simile a quella di tanti altri. Ho iniziato a tredici anni con l’uso quotidiano della cannabis. A vent’anni avevo già “provato” e abusato di tutte le droghe. In me c’è sempre stata la voglia e il desiderio di “sperimentare” sensazioni ed emozioni nuove.
Con le anfetamine, i trip, la ketamina, la cocaina e l’eroina potevo scegliere come stare e con chi stare. Ero convinto di essere il dottore di me stesso. Ero convinto di starci “dentro”, nonostante i danni che combinavo. Si era sviluppata una voglia di “ribellione” e di “conoscenza di me stesso”.
A vent’otto anni, provo per la prima volta” Il Buco”. Qui è stato l’inizio della fine e la fine della mia
“Libertà”. I primi tre anni sono riuscito a continuare la mia “doppia vita”, normale con famiglia, amicizie, lavoro, moto, macchina e viaggi. Ma non facevo altro che aumentare il mio “Ego”.
Poi il degenero. Notti in ospedale, notti in caserma, blitz a casa, tre overdoses , quattro diversi incidenti “mortali”. Soprattutto non volevo più nessuno attorno a me. Avevo scelto dopo sedici anni di “doppia vita” di stare da solo con la mia “tossicodipendenza”.
È stato un “piccolo barlume di lucidità”, e le parole di Mamma a fermare in me l’autodistruzione.
“Gera’ finirai come tutti i tuoi amici, al cimitero oppure con vent’anni di galera”.
Decisi per la prima volta di chiedere “Aiuto”. Mi violentai psicologicamente nel farlo. Ero convinto di non aver mai bisogno degli altri, perché ero cresciuto da solo, da quando ne avevo sedici. Mi ero creato tutto da solo senza chiedere niente a nessuno.
Dopo cinque mesi di colloqui per entrare a San Patrignano, entrai in clinica a Modena. Ma non andò bene, creai grande” caos e disagio”. Dopo poco mi trovarono “positivo” al mdma, cocaina ed eroina. Mi spostarono di reparto. Ma anche lì scoprirono dopo poco che avevo organizzato un festino. Fui allontanato. Da lì fu ancora peggio.
Poi presi realmente la decisione di entrare in comunità. Andai al Ser.D. mi fecero conoscere Marco e dopo tre giorni, l’undici Maggio 2022 entrai a far parte del Gruppo Valdinievole. C’entrai solo fisicamente. Avevo tanta terapia e per i primi sei mesi non capivo nemmeno dove ero. È stata durissima all’inizio. Mi sentivo imprigionato dalle regole e dalle persone.
Prima di entrare in comunità associavo la libertà a viaggiare, e fare quello che volevo, senza che nessuno mi dicesse cosa fare e come farlo.
Dopo sette mesi, che ero entrato cambiò qualcosa in me. Ho conosciuto e mi sono fatto conoscere per quello che sono veramente. Non ho più sentito il peso di “mentire”, a me stesso. Ho imparato a conoscermi e a farmi conoscere. Ho trovato persone che mi apprezzano per quello che sono e non per quello ho. Ho legato con i “Fratelli di Percorso”, e mi sono finalmente affidato, abbassando le mie inutili difese. Ho ritrovato me stesso ed ho ridato fiducia al prossimo.
Ora sono qui da diciotto mesi, con delle importanti responsabilità verso la comunità e verso i ragazzi in programma. Mi sento soddisfatto per quello che faccio. Qui ho scoperto l’importanza del “fare del bene”, senza scopo senza secondi fini, se non quello di aiutare gli altri e in questo modo aiuto anche me stesso.
Ringrazio me stesso per essermi dato questa possibilità e non aver mollato “sbattendo la testa al muro”. Andrea che mi è sempre stato vicino, Marco mi che mi ha “salvato”, nel peggior periodo della mia vita facendomi entrare, Franco che mi ha sempre detto le cose in “faccia” e tutti i responsabili che hanno ridato il sorriso a mia madre.
Un abbraccio forte va a chi legge questo articolo ed è entrato da poco. Io so come ti senti, so che è e sarà dura ma dopo è bellissimo.
Bacio Gerardo
Last Updated on 9 | Luglio | 2024